Protocolli CTU: cosa sono?

I protocolli per Ctu sono delle buone prassi volte a migliorare la qualità delle consulenze tecniche d’ufficio.
Di solito sono adottati dai tribunali assieme agli ordini o collegi professionali.

La redazione di questi accordi è espressamente caldeggiata nelle linee guida per le Esecuzioni immobiliari approvate dal Csm l’11 Ottobre 2017.

Non ne avevi mai sentito parlare?
E’ normale.

Sono pochi i tribunali che hanno un protocollo Ctu, per ora.
Ma è una consuetudine che si sta espandendo.

Se vuoi saperne di più, continua a leggere scorrendo in basso.

Non cliccare!  >>> tutti i Ctu devono nuovamente iscriversi all’albo telematico dei consulenti tecnici del tribunale.

 1. A cosa servono i protocolli Ctu?


Di solito i protocolli vengono varati con questi intenti:

  • uniformare le sanzioni disciplinari,
  • prevedere metodi univoci di liquidazione dei compensi,
  • migliorare la qualità delle consulenze,
  • regolare l’accesso all’Albo degli esperti del Tribunale.

Quest’ultimo aspetto è quello più attuale.
Soprattutto in vista della completa revisione degli albi dei tribunali.

O meglio della procedura di re-iscrizione telematica prevista dalla legge 132/2015.

 2. Quali tribunali hanno un protocollo Ctu?


Difficile sapere con sicurezza, quali tribunali abbiano già stilato un protocollo.

Sappiamo – ad esempio – di Arezzo, Catanzaro, Como, Isernia, Firenze (e Bologna, dal 30/09/2019).

Inoltre il Tribunale di Roma, si è dotato di apposite istruzioni per il funzionamento dell’Ufficio C.T.U.

 3. Cosa prevede il protocollo di Arezzo?


L’accordo stilato tra gli ordini ed il Tribunale di Arezzo, può essere così riassunto:

  • garantire la trasparenza della rotazione degli incarichi,
  • definire i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo (e per rimanerci),
  • regolare la nomina di esperti non iscritti all’Albo dei Ctu o dei Periti di Arezzo,
  • limitare le proroghe dei termini assegnati ai Consulenti del Tribunale.

I requisiti dei Consulenti Tecnici d’Ufficio sono i seguenti:

  • condotta morale specchiata,
  • iscrizione all’Albo professionale (tranne i medici),
  • anzianità professionale di almeno cinque anni,
  • corso di formazione per Ctu (tranne alcune categorie di medici),
  • rispetto dell’obbligo di formazione professionale continua,
  • curriculum professionale (modello europeo).

 

 4. Che dicono le istruzioni dell’Ufficio Ctu di Roma?


In estrema sintesi le regole adottate dal Tribunale di Roma, si prefiggono questi intenti:

  • definire i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo,
  • regolare le sanzioni disciplinari e la revisione dell’Albo,
  • regolare l’attribuzione degli incarichi, garantendo la trasparenza, la qualità e la rotazione (indica dei metodi ben precisi).

Per iscriversi all’Albo Ctu si deve dimostrare speciale competenza in una materia.

Come si dimostra la speciale competenza?

  • esecuzione di prestazioni professionali di particolare complessità;
  • pubblicazione di monografie, articoli, saggi, note;
  • relazioni o docenze in istituti universitari, scuole di specializzazione, corsi di aggiornamento;
  • avendo svolto e svolgendo continuativamente (e da un po’ di tempo) l’attività professionale.

Inoltre “la prova del possesso della speciale competenza non può essere desunta dai seguenti elementi (se non corroborati aliunde, se non sai cosa significa, cerca su Wikipedia o sul dizionario): 

  • attività professionale risalente nel tempo, o svolta in modo non continuativo;
  • aver sostenuto corsi di aggiornamento;
  • aver partecipato ad attività professionali di gruppo (es., studi associati), ove non si dimostri il tipo e l’entità dell’apporto fornito […] alle singole prestazioni professionali.

 

 5. Quali sono le materie per Ctu?


C’è un elenco di materie che riguardano le questioni giuridiche, è stato stilato per il Sicid.

Alcuni Tribunali richiedono all’ausiliario del giudice di ispirarsi a quella lista.
Per lo meno nell’elencare le proprie competenze.
Chi?
Dove?
Per esempio il Tribunale di Bologna.

 6. Cosa prevede il protocollo Ctu di Firenze?


E’ stato firmato il 14 Dicembre 2017, dopo molti mesi di lavoro, ed una larga partecipazione.

Oltre alle Autorità più rappresentative del Tribunale, il lavoro è stato condiviso con tutti gli ordini e collegi professionali, e con gli organismi che seguono:

  • Camera civile di Firenze,
  • Ipasvi,
  • Camera di Commercio,
  • APE Toscana.

Tra le altre cose, prevede una revisione completa degli iscritti all’Albo dei Ctu.

Gli esperti che vogliono rimanere iscritti (o quelli che si iscrivono per la prima volta), devono produrre un curriculum vitae europeo.

Inoltre devono dichiarare:

  • che permangono i requisiti nella materia e/o specializzazione per la quale si chiede di mantenere l’iscrizione nell’Albo Ctu;
  • che hanno una Pec e una firma digitale;
  • che non hanno impedimenti ad esercitare l’ufficio,
  • che sono iscritti all’albo professionale da più di cinque anni.

Poi devono provare:

  • di aver partecipato ad almeno un corso di formazione tecnico-giuridica (20 ore, nel quadriennio,  incluso Pct)
  • oppure di avere svolto almeno quattro consulenze tecniche d’ufficio e di parte (due consulenze di parte equivalgono ad una consulenza tecnica d’ufficio),
  • di aver rispettato l’aggiornamento professionale periodico nella materia per la quale il consulente è iscritto all’Albo dei Ctu;
  • di avere comunicato l’aggiornamento professionale anzidetto al proprio Ordine o Collegio.

 

 7. Cosa prevede il protocollo Ctu di Bologna?


E’ stato trasmesso il 25 Luglio 2019, a tutti gli ordini professionali, per la firma.

II documento del Tribunale di Bologna, può essere così riassunto:

  • istituzione dell’Albo telematico dei CTU e Periti;
  • maggior rispetto delle disposizioni del codice di procedura civile e penale;
  • valutazione della speciale competenza di ogni iscritto all’albo;
  • una scheda personale per ogni ausiliario;
  • adeguata rotazione degli incarichi fra gli iscritti all’albo;
  • eventuali sanzioni previste da questa tabella.


Cosa contiene la scheda personale del CTU?

Più o meno le informazioni che seguono:

  • curriculum, e informazioni fornite al momento dell’iscrizione;
  • sanzioni disciplinari;
  • sospensioni o cancellazioni dall’albo professionale;
  • dati e pagamenti dell’assicurazione professionale;
  • note di merito o di demerito eventualmente redatte dal Giudice, all’esito del mandato conferito al CTU.

Il tutto dal 30/09/2019

 8. Cosa sono i protocolli Pct?


A differenza dei protocolli per CTU, i protocolli Pct sono dei documenti che indicano i metodi da adottare nel comunicare con il tribunale, tramite il processo civile telematico.

La maggior parte vennero varati prima dell’entrata in vigore del Pct.
Di solito riguardano l’operato dei legali, e quindi investono l’attività dei periti solo in maniera marginale.
Infatti sono stati concepiti e stilati tra alcuni Tribunali e gli Ordini degli Avvocati (la maggior parte).

Sì.
Lo so.
Non c’entrano molto con l’argomento in esame (protocolli Ctu), ma per evitare di far confusione è meglio puntualizzare.


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